giovedì 30 dicembre 2010

Diversivi festivi


Per documentario si intende generalmente una vasta categoria di prodotti audiovisivi destinati a vario titolo e con tecniche di realizzazione molteplici, alla rappresentazione visiva dei più disparati aspetti della realtà. Nessun documentario parte dall'idea di raccontare la realtà assoluta, sarebbe da idioti pensare che una camera possa catturare l'intera realtà oggettiva di una cosa o di un fatto. Nel documentario è raccontata la realtà di un regista e non importa quanto fedele sarà, non è verità assoluta. La linea di confine con i film di finzione è labile, fatto sta che di fronte al pubblico il documentario ha certamente molta più credibilità di un film ''finto''. Se Maria Antonietta avesse avuto la possibilità di girare un documentario sulla sua vita, magari non sarebbe passata alla storia come la Bitch di Francia che se ne sciacquava i coglioni del popolo, se Mussolini non avesse avuto la possibilità di girare documentari, magari all'epoca la maggior parte della gente avrebbe avuto un'opinione diversa su di lui. E' propaganda baby! E il potere della propaganda è enorme.
Il documentario, avvalendosi del fatto che costruisce le sue storia con pezzi tratti dalla realtà, ottiene che l'interesse del pubblico si radichi nella convinzione della verità. Eppure da Grierson a Michael Moore passando per Flaherty, nessuno ha mai osato definire il documentario come portatore di verità, se non intesa come verità di un individuo o di un gruppo su un determinato avvenimento. 
I documentari ci spingono ad approfondire, e mostrano dettagli che forse non riusciremo mai a cogliere nemmeno ad un centimetro dal nostro naso, ma se non riusciamo ad ottenere la verità assoluta manco toccandola, come si può pretendere da una pellicola di esserne il detentore?! Esiste una verità assoluta? E, a fine giornata, quanta gente è disposta a rimane per cercare di capirla??
Il capodanno è più noioso e stressante del natale, trovo diversivi.

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