martedì 13 novembre 2012

Hitler e il chirurgo di Nina Moric insegnano

Un po' di anni fa si facevano ancora le vacanze estive con i genitori, Geri Halliwell non aveva ancora lasciato le Spice Girls, l'ultima moda in fatto di cellulari era il GSM e in un villaggio cilentano in cui era tradizione passare il mese di agosto, ebbi il mio primo incontro con i vegetariani. 
Avevano un area del villaggio completamente riservata, spiaggia privata, docce personali e bagni privati come se pisciare nel vaso di ceramica in cui aveva pisciato un mangiatore di Fiorentina e cotto di Parma fosse uno dei 7 peccati capitali. Mia madre li descriveva come una tribù eterea, pare camminassero volteggiando per aria, invece che pestare la terra come tutti noi; eppure lei non ha mai smesso di preparare il suo gateau di patate colmo di cotto e salame.

10 anni più tardi e molte girl band in meno, le cose si sono fatte più serie e i vengani hanno spodestato i vegetariani nell'eterna battaglia al perbenismo ambientale che tanto va di moda negli ultimi anni. Ognuno ha le sue passioni.
Lontano dall'esasperazione vegana e vicino alla concezione che l'essere umano non dovrebbe mangiare care tutto il giorno tutti il giorni, mi viene da domandarmi quando sia giusto spegnere il frigorifero per non consumare energia elettrica e farcelo sapere comodamente dai tasti del nuovo Mac Book attaccato, prima o poi, ad una presa di corrente. Quanto è giusto indossare una cintura di pelle Gucci regalataci al compleanno e insabbiare tutto sotto la parola "RICICLO".
Forse non siamo poi tutti così diversi, e sicuramente non servono i bagni privati visto che l'estremismo non ci ha mai portato a nulla di buono. Hitler e il chirurgo di Nina Moric insegnano.



venerdì 2 novembre 2012

Siamo tutti Bieberine

In un noioso pomeriggio d'autunno inoltrato, googlando il mio nome e cognome (chi non lo fa) ho trovato un mio vecchio profilo Flickr con foto risalenti a quando Simona Ventura faceva ancora parte di Mediaset. Nessuna foto porno e nulla di scandaloso, essere Paris Hilton non è mai stato ''cool'', eppure ho la necessità di eliminare quell'account che non ha utilità di esistere, peccato essersi registrati con quella mail MSN dal nick così imbarazzante che manco te lo ricordi.

Il web è fatto così: se ci butti qualcosa dentro, prima o poi lui te la sputa in faccia di nuovo. In fondo sono fortunato ad aver raggiunto una certa età prima che l'ADSL passasse da optional ad accessorio di serie: se oggi ridiamo tanto delle Bieberine, dei fan dei One Direction e del Selena Gomez Team è forse perché un tempo tutti noi siamo stati esattamente come loro, con l'unica fortuna di non aver avuto la possibilità di condividere col resto del mondo le foto degli Acqua attaccate sul nostro letto come un Santo a caso nella cella di Suor Paola.

Facciamo ammenda ogni tanto, dato che tra quelle foto strappate dal Cioè della compagna di banco  capeggiavano spesso e volentieri anche losche figure della storia umana come i Ragazzi Italiani e Nek.
Alla fine siamo tutti Bieberine.


venerdì 12 ottobre 2012

Stasera Sobri

Ultimamente questo blog è diventato il calendario ufficiale dei concerti a cui partecipo, e ce ne siamo fatti tutti una ragione, tranquillamente.

Signore di ogni età accompagnate da amiche o mariti, mamme con bambini, famiglie intere, coppie di ragazzini innamorati e ovviamente i gay, (i gay sono essenziali ai concerti pop, sono un po' come l'esplosione di coriandoli finale, senza non è la stessa cosa) questo il pubblico di Jennifer Lopez accorso ieri sera a Bologna per l'unica data italiana del suo primo (e a mio avviso anche ultimo) tour mondiale.
Diciamocelo, nonostante il successo di truzzate dance e campionamenti della Lambada vari, la vera J.Lo è quella che abbiamo conosciuto in quel periodo di transizione che dagli anni 90 ci ha catapultati prepotentemente nei 2000; e il suo show sembra riassumere questo concetto.

Nessuno va ad un concerto di Jennifer Lopez con la pretesa di ascoltare la voce di Maria Callas, eppure J.Lo riesce anche a cantare live (ogni tanto) regalandoci anche una versione acustica di If You Had My Love coperta da un drappeggio celeste che Laura Pausini levati.


Un Carnevale strafatto di glitter e porporina, con tanto di costumi che sembrano rubati dal guardaroba di Pamela Prati, ma che stranamente non sfocia mai nel cattivo gusto; questo è stata J.Lo ieri sera.
Jennifer si dimena, abbraccia il pubblico, raccoglie qualsiasi cosa i fan le lanciano sul palco, impossessata per un momento da Chris Martin si aggroviglia commossa in una decina di bandiere italiane, muove il suo famoso derrière e fa muovere quello del pubblico, vi sfido io a stare calmi su canzoni come Waiting for Tonight, Get Right o Love Don't Cost a Thing.
Con con uno show senza pretese, J.Lo riesce a tener testa a sue college più giovani, più alla moda e più ''sofisticate'' senza nemmeno l'aiuto di insulsi stratagemmi come tette da fuori e finti amplessi sessuali.