mercoledì 19 dicembre 2012

#PresepiLaici

Natale è cominciato quando ho deciso di aprire il mio burrocacao al peppermint twist e quando ho visto su twitter i #PresepiLaici di Beniamino Marini. Mi sono accorto che ancor prima di sapere della deliziosa iniziativa natalizia, anche io ho realizzato il mio presepe laico, son pur sempre napoletano in fondo!


Presepe Laico Pop, creazione propria

Presepe Laico Giurassico, di Beniamino Marini

Presepe Laico Indovina Chi, di justLuke88TV

e il vostro presepe laico è pronto? E perché non lo postate su twitter con l'hashtag #PresepiLaici? Il più bello non vincerà un cazzo, però ci faremo due risate.





venerdì 7 dicembre 2012

Regali di Natale: pietà l'uno per l'altro

Dicembre, fine dell'anno, mese di Natale e mese di classifiche. Unendo questi due elementi insieme ne è uscita fuori la top5 delle confezioni regalo più brutte di tutti i tempi, quelle che fanno tanto anni 90 e che spesso ti portano a casa le zie lontane, quei parenti che vedi solo il giorno di Natale o qualcuno che ti vuole davvero male.


Partendo dal basso, alla posizione numero 5 troviamo i Ferrero Prestige: contare le vittime delle confezioni di cioccolatini Ferrero a Natale è un po' come contare le figure di merda di Luca Giurato: impossibile. State sereni che almeno una confezione in plastica trasparente e oro arriverà a casa vostra e ci resterà pressoché fino a Pasqua, visto che per una legge cosmica a noi ancora sconosciuta, se i Rocher finiranno nel giro di tre ore, i Pocket Coffee e i Mon Chéri non se li cagherà manco il vostro cuginetto obeso in età di sviluppo. Vano il tentativo di riciclarli nelle calze per la Befana, finiranno per marci lì invece che nella scatola di plastica.


Posizione numero 4 per le Trousse Pupa: ogni anno la Pupa ci delizia con nuove trousse da regalo dalle forme sempre più imbarazzanti. La sostanza è sempre la stessa: aspetto di merda fuori e colori di merda dentro. I must heve degli anni 90 sono state sicuramente quelle a forma di Orsetto, lo YoYo e la Matrioska, se poi ricevevi la Trottola allora eri super figa nonostante ti presentassi al cenone di Capodanno col rossetto lilla che fa i denti gialli.







Ancora Ferrero alla numero 3 con La Piramide Ferrero Rocher: esteticamente una delle confezioni più trash che l'uomo abbia mai inventato, risulta gradevole alla vista solamente accostata al modellino in plastica di una gondola veneziana e alla statuetta pendente della Torre di Pisa. Questo è il simbolo indiscusso del Natale anni 90 e a differenza delle confezioni miste ha un punto a favore: i Ferrero Rocher finiranno, prima o poi.





Quell'obbrobrio blu e argento che è la Bottiglia di Baci Perugina si piazza alla numero 2: non mi fido di bottiglie che non hanno nulla di alcolico dentro. Soprattutto durante le feste di Natale.










Meritata medaglia d'oro alle Confezioni regalo Tesori d'Oriente: non dirò nulla contro chi ha inventato i Tesori d'Oriente, avranno già tante pene da scontare nell'aldilà o nella prossima vita; ma posso dire qualcosa contro chi si ostina ad usare Tesori d'Oriente: le profumazioni fanno tutte cagare, non sono profumi e non sono deodoranti, sono utili invece come spray per difesa personale dato che più o meno abbiamo testato tutti il loro potere stordente in un viaggio affollato in metropolitana. La confezione solitamente è composta da un deodorante che puzza, una crema corpo che fa ancora più cagare ed un oggetto inutile come una saponetta che non lava, una beauty da bagno dove non entra manco una lametta per la barba oppure una lanterna per candele.

Quest'anno per Natale chiedo una cosa: pietà l'uno per l'altro.

sabato 1 dicembre 2012

#1share1condom

2012, internet, gli iPhone, Lady Gaga, sei stagioni e due film di Sex and The City. Eppure il preservativo è ancora un tabù, più di quanto si creda.

Se la ricerca è importante, prevenire è ancora più importante. Oggi nella Giornata Mondiale contro l'AIDS incontro ancora un mucchio di ragazze impaurite dal comprare una scatola di preservativi e che considerano inconcepibile il portarsi un preservativo in borsetta, poi su Facebook siamo tutte Carrie Bradshaw e Samantha Jones. Non avete capito un cazzo nemmeno da uno stupido telefilm.
E i ragazzi, i ragazzi non hanno ancora capito quanto fottutamente sexy siamo quando ci mettiamo un preservativo.

Nel 2011 più di tremila persone in Italia hanno scoperto di essere sieropositive, e sono soprattutto maschi eterosessuali. Il problema ci riguarda tutti, nessuno escluso.

Cosa possiamo fare?
Su Twitter la Durex lancia la campagna #1share1condom, ogni volta che l'hashtag viene twittato verrà donato un profilattico per un proggetto di prevenzione all'Hiv

Possiamo donare sul sito ufficiale del World Aids Day

Possiamo informarci e partecipare alle iniziative benefiche, di sensibilizzazione e di educazione organizzate da ANLAIDS in ogni regione d'Italia.

Ma la prima cosa che possiamo fare è comprarci un pacco di preservativi.

lunedì 26 novembre 2012

Comprare un disco dei One Direction è difficile

''...e arriverà prima o poi il momento in cui ti sentirai anche tu vecchio.'' dice sempre mia mamma. E mentre per Madonna questo momento non è ancora arrivato, il mio mi è stato gentilmente sbattuto in faccia da una commessa della Feltrinelli un paio di giorni fa. 
Già in balia di una rigorosa tabella di marcia che, in teoria, dovrebbe portarmi al traguardo della corsa ai regali di Natale in maniera più serena per me e per le mie finanze, evitando così di comprare tutti i regali su un autogrill alle 21.30 del 24 dicembre, ho ben pensato di prendere il disco dei One Direction poiché la mia pigrizia mentale e fisica non mi ha dato alternative da regalare ad una dodicenne.

Sembrava un operazione semplice, e invece arrivo alla Feltrinelli e mi ritrovo davanti ad uno scaffale colmo di roba dei One Direction, ognuno con una copertina diversa. Resto lì per 15 minuti buoni a studiarmi le tracklist di ogni singolo disco fin quando non mi decido, con aria disperata, a chiedere aiuto ad una giovane commessa che con aria sufficiente mi risponde: ''L'ultimo disco dei One Direction è questo. Non si capisce?!''. E per la prima volta in vita mia mi sono sentito mio padre quando, tra un disco di Pino Daniele e un best of dei Queen, dovette chiedere aiuto per trovare il secondo disco di Brinei Spiar da regalarmi al compleanno.

Mi sono sentito vecchio dentro, che è un po' la stessa sensazione che hanno provato tutti quelli che ieri alle primarie del PD hanno votato uno che come ultima innovazione tecnologica ha introdotto Windows95 a casa sua.

venerdì 23 novembre 2012

''Smettetela di dire che Andrea era gay, sciacalli!''


Questo post nasce con la mia personale esigenza di rispondere apertamente al Signor Daniele Di Luciano, autore dell'articolo ''Smettetela di dire che Andrea era gay, sciacalli!''


Non so se Andrea fosse gay o meno, probabilmente a 15 anni nemmeno lui sapeva con con certezza chi fosse, capita a tutti gli adolescenti.
Probabilmente Andrea si stava conoscendo, stava imparando a capirsi come qualsiasi altro adolescente e una Società civile deve dare gli strumenti adatti per evitare il disagio adolescenziale e prevenire il suicidio. Che tu sia etero o gay.

Sciacallare sulla morte è facile, in Italia poi siamo bravissimi, ma è ancor più facile cadere nella banalità di gridare allo sciacallaggio per far passare messaggi ridicoli confezionati ad hoc per farli sembrare giusti, nobili.

Non sappiamo la vera causa del suicidio di Andrea, non sappiamo se era omosessuale, non sappiamo se il suo essere ''diverso'' (che non significa prettamente essere gay) fosse deriso, oggetto di scherno, offeso; ma ricordiamoci che la paura verso il ''diverso'' arriva principalmente da tutta l'intera Società, è da lì che nasce l'omofobia. La Società ha ucciso l'eccentricità di Andrea. Ed è forse questa la vera battaglia per i diritti gay, una battaglia contro una Società ipocrita che disprezza e non accetta ogni tipo di deviazione alla normalità ed è pronta ad ucciderla sul nascere.

Al Signor Daniele Di Luciano che scrive: ''Smettetela di chiedere leggi che vi eleverebbero un gradino più in alto degli etero'', vorrei dire ancora che se bacio il mio ragazzo in pubblico c'è una buona possibilità di essere aggredito verbalmente, psicologicamente e fisicamente; e anche che nonostante 10 anni di convivenza con il mio ragazzo, per lo Stato siamo solamente due estranei. 

Gli omosessuali vogliono elevarsi su un gradino in più solo per poter arrivare ai suoi stessi diritti che mai nessun omosessuale le toglierà. La negazione di un diritto non può basarsi sulle persone che mi porto a letto. Evitiamo di sciacallare anche su questo.

mercoledì 21 novembre 2012

Benvenuti nel Paese di Flavia Vento

Quand'è che dovremmo prendere in considerazione un'affermazione di Flavia Vento? Quando il suo pensiero riguardante il matrimonio per gli omosessuali esprime quello di un intero Stato (quello italiano) che incappa nello stesso banale errore della signorina Vento.

L'infelice affermazione di Flavia Vento: ''per me se due gay si amano devono vivere insieme, amarsi, ma non fare un matrimonio in chiesa con l’abito bianco, no.'' non è altro che la manifestazione di una scarsa intelligenza logica e di una sbagliatissima concezione della parola ''matrimonio'' legata ad una, apparentemente, indistruttibile tradizione di usi e costumi, che tralascia completamente l'aspetto civile e legale che dovrebbe avere ruolo fondamentale nella questione. 
Tale pensiero sempliciotto è comune, soprattutto tra chi ci governa, quindi la signorina Flavia Vento potrebbe anche smetterla con i suoi appelli disperati per entrare in politica, il Vento Pensiero in politica c'è già.

Spogliato il matrimonio delle sue tradizioni, dei Vera Wang e di Enzo Miccio, arriviamo al vero concetto di matrimonio che preserva e dichiara l'unità dei coniugi in ogni situazione legale e civile. Tutto ciò non ha nulla a che fare con la la Chiesa e con il concetto idilliaco di ''amore'', parliamo di un contratto. Noi coppie gay siamo un po' come una casa acquistata senza contratto, ci abitiamo dentro ma se ci cade la parete di una stanza non possiamo nemmeno aggiustarcela perché in realtà quella casa non è nostra. Se il mio compagno sbatte con l'automobile contro un palo non ho nemmeno il diritto di sapere le sue condizioni di salute perché agli occhi dello stato siamo praticamente due sconosciuti. E allora quali i sono i veri motivi dell'esser contro i matrimoni omosessuali?! Nel corso degli anni l'unica risposta che mi sono saputo dare è la scarsa intelligenza di un intero paese.

Chist'è 'o paese d''o sole, chist'è 'o paese d''o mare, chist'è 'o paese di Flavia Vento.

martedì 13 novembre 2012

Hitler e il chirurgo di Nina Moric insegnano

Un po' di anni fa si facevano ancora le vacanze estive con i genitori, Geri Halliwell non aveva ancora lasciato le Spice Girls, l'ultima moda in fatto di cellulari era il GSM e in un villaggio cilentano in cui era tradizione passare il mese di agosto, ebbi il mio primo incontro con i vegetariani. 
Avevano un area del villaggio completamente riservata, spiaggia privata, docce personali e bagni privati come se pisciare nel vaso di ceramica in cui aveva pisciato un mangiatore di Fiorentina e cotto di Parma fosse uno dei 7 peccati capitali. Mia madre li descriveva come una tribù eterea, pare camminassero volteggiando per aria, invece che pestare la terra come tutti noi; eppure lei non ha mai smesso di preparare il suo gateau di patate colmo di cotto e salame.

10 anni più tardi e molte girl band in meno, le cose si sono fatte più serie e i vengani hanno spodestato i vegetariani nell'eterna battaglia al perbenismo ambientale che tanto va di moda negli ultimi anni. Ognuno ha le sue passioni.
Lontano dall'esasperazione vegana e vicino alla concezione che l'essere umano non dovrebbe mangiare care tutto il giorno tutti il giorni, mi viene da domandarmi quando sia giusto spegnere il frigorifero per non consumare energia elettrica e farcelo sapere comodamente dai tasti del nuovo Mac Book attaccato, prima o poi, ad una presa di corrente. Quanto è giusto indossare una cintura di pelle Gucci regalataci al compleanno e insabbiare tutto sotto la parola "RICICLO".
Forse non siamo poi tutti così diversi, e sicuramente non servono i bagni privati visto che l'estremismo non ci ha mai portato a nulla di buono. Hitler e il chirurgo di Nina Moric insegnano.



venerdì 2 novembre 2012

Siamo tutti Bieberine

In un noioso pomeriggio d'autunno inoltrato, googlando il mio nome e cognome (chi non lo fa) ho trovato un mio vecchio profilo Flickr con foto risalenti a quando Simona Ventura faceva ancora parte di Mediaset. Nessuna foto porno e nulla di scandaloso, essere Paris Hilton non è mai stato ''cool'', eppure ho la necessità di eliminare quell'account che non ha utilità di esistere, peccato essersi registrati con quella mail MSN dal nick così imbarazzante che manco te lo ricordi.

Il web è fatto così: se ci butti qualcosa dentro, prima o poi lui te la sputa in faccia di nuovo. In fondo sono fortunato ad aver raggiunto una certa età prima che l'ADSL passasse da optional ad accessorio di serie: se oggi ridiamo tanto delle Bieberine, dei fan dei One Direction e del Selena Gomez Team è forse perché un tempo tutti noi siamo stati esattamente come loro, con l'unica fortuna di non aver avuto la possibilità di condividere col resto del mondo le foto degli Acqua attaccate sul nostro letto come un Santo a caso nella cella di Suor Paola.

Facciamo ammenda ogni tanto, dato che tra quelle foto strappate dal Cioè della compagna di banco  capeggiavano spesso e volentieri anche losche figure della storia umana come i Ragazzi Italiani e Nek.
Alla fine siamo tutti Bieberine.


venerdì 12 ottobre 2012

Stasera Sobri

Ultimamente questo blog è diventato il calendario ufficiale dei concerti a cui partecipo, e ce ne siamo fatti tutti una ragione, tranquillamente.

Signore di ogni età accompagnate da amiche o mariti, mamme con bambini, famiglie intere, coppie di ragazzini innamorati e ovviamente i gay, (i gay sono essenziali ai concerti pop, sono un po' come l'esplosione di coriandoli finale, senza non è la stessa cosa) questo il pubblico di Jennifer Lopez accorso ieri sera a Bologna per l'unica data italiana del suo primo (e a mio avviso anche ultimo) tour mondiale.
Diciamocelo, nonostante il successo di truzzate dance e campionamenti della Lambada vari, la vera J.Lo è quella che abbiamo conosciuto in quel periodo di transizione che dagli anni 90 ci ha catapultati prepotentemente nei 2000; e il suo show sembra riassumere questo concetto.

Nessuno va ad un concerto di Jennifer Lopez con la pretesa di ascoltare la voce di Maria Callas, eppure J.Lo riesce anche a cantare live (ogni tanto) regalandoci anche una versione acustica di If You Had My Love coperta da un drappeggio celeste che Laura Pausini levati.


Un Carnevale strafatto di glitter e porporina, con tanto di costumi che sembrano rubati dal guardaroba di Pamela Prati, ma che stranamente non sfocia mai nel cattivo gusto; questo è stata J.Lo ieri sera.
Jennifer si dimena, abbraccia il pubblico, raccoglie qualsiasi cosa i fan le lanciano sul palco, impossessata per un momento da Chris Martin si aggroviglia commossa in una decina di bandiere italiane, muove il suo famoso derrière e fa muovere quello del pubblico, vi sfido io a stare calmi su canzoni come Waiting for Tonight, Get Right o Love Don't Cost a Thing.
Con con uno show senza pretese, J.Lo riesce a tener testa a sue college più giovani, più alla moda e più ''sofisticate'' senza nemmeno l'aiuto di insulsi stratagemmi come tette da fuori e finti amplessi sessuali.












sabato 1 settembre 2012

[Record Club] Havoc and Bright Lights, Alanis Morissette

Ho visto Alanis Morissette dal vivo lo scorso luglio, all'Hydogen Festival di Piazzola sul Brenta. Palco scarno, band figa, leggings eco pelle Zara e soliti capelli lisci e lunghi come se il 1995 non fosse mai passato e in tv ci fosse ancora l'ultima stagione di Blossom. 
E' stato un concerto puramente di musica, neanche un ledwall capace di distrarti pochi secondi da ciò che accadeva sul palco. Setlist da greatest hits e alcuni (pochi) inediti tratti dal nuovo album che sarebbe poi uscito ad Agosto.
Impeccabile esecuzione sulla quale non mi soffermo, quale persona cresciuta negli anni 90 non si  emozionerebbe su Ironic? Chi non ha mai urlato You Oughta Know a qualcuno?
Ciò che mi ha realmente colpito è che è stata a prima volta in cui ho visto un'artista così distaccata e poco partecipe sul palco, Britney Spears a parte. Alanis ha cantato, intrattenuto, ha fatto bene il suo lavoro e nulla di più. 

Peccato, anche perché il nuovo disco, Havoc and Bright Lights, fornisce molti spunti visivi per offrire ai fan qualcosa in più. Atmosfere ariose, corpose e piene che offrono un pop a volte soffocato dalle chitarre e dalla batteria live. 
Prodotto da il praticamente a me sconosciuto Joe Chiccarelli e il ben più noto Guy Sigsworth, il primo singolo, Guardian, è un riassunto di tutto ciò che è il disco: trecce prodotte e poi ri-prodotte, da due artisti musicalmente molto lontani. La formula Chiccarelli+Sigsworth si ripete per metà delle tracce presenti in Havoc and Bright Lights, e allora ecco i suoni elettronici, astratti e inventati dal nulla da Sigsworth che vengono letteralmente stuprati dagli strumenti dal vivo di Chiccarelli. L'esperimento funziona in canzoni come Guardian, Woman DownCelebrity e Havoc (le uniche due canzoni di questo disco destinate a durare nel tempo), mentre in altre tracce fallisce miseramente regalandoci un pop rock a metà strada tra Michelle Branch e Vanessa Carlton che sembra appositamente scritto per uno spot televisivo a caso. La cosa si ripete per molte tracce prodotte da Chiccarelli (come EmpathyWin and Win e Receive), giocare a trovare il colpevole quindi risulta semplice.

Ciò che forse non delude sono le liriche (tipico punto di forza delle canzoni di Alanis): geniale il testo di Celebrity dedicato a chissà quale sgualdrina del pop (''I'm a tattooed sexy dancing monkey''), spigoloso quello di Woman Down, giusto un filo prima delle carie si ferma quello di 'Till You e topico il testo di Havoc.

Forse ci si aspettava qualcosa di più dal primo album di Alanis pubblicato sotto etichetta indipendente, invece Havoc and Bright Lights sembra quasi una foto di Annie Leibovitz passata sotto un filtro a caso di Instagram che l'ha rovinata per sempre; eppure, pur non facendo gridare al ''capolavoro'', il disco non delude. Nel suo complesso suona bene, le canzoni sono posizionate lì dove dovrebbero essere e l'una appartiene all'altra. Probabilmente smetteremo di ascoltare l'intero disco tra un paio di mesi (con le dovute eccezioni), ma per ora metterlo in auto e lasciarlo scorrere è piacevole.






Io che canto in Another Life delle Veronicas

Per il rientro dalle vacanze che non ho fatto, volevo parlare di qualcosa di più credibile ma poi è arrivata lei:


31 Anni, statunitense con l'inglese di una rumena (o rumena con l'inglese di una statunitense), Andrea Shavonne Williams approda sul youtube col suo britney-microfono per sfondare le porte del successo. Per ora ha sfondato solo le porte del mio cuore, mi sono completamente rivisto nella sua interpretazione di In Another Life delle Veronicas, praticamente sono io quando canto le Veronicas:

venerdì 13 luglio 2012

Tutta la vita Cher

Grande nottata per Cher su Twitter che come al solito risponde pure a chi le chiede quale pasta adesiva per la dentiera usa.



Sono convinto che tutti dobbiamo morire prima o poi. Tranne Cher. E mentre preparo una richiesta ufficiale all'Unesco per rendere il suo corpo Patrimonio Mondiale dell'Umanità, vi dico che se non seguite tutti Cher su Twitter siete tutti fan di Valerio Pino.

Chiara Ferragni succhiamelo

Abercrombie&Fitch e Hollister. Che ne pensate?
Sinceramente trovo straordinario il modo in cui vengono allestiti e gestiti i loro store, sono curati e sinceramente anche se mi stai vendendo una roba di 3 euro preferirei tu me la presentassi nel modo più decoroso che esista, ad esempio gli store Bershka sono sempre poco curati, capi gettati un po' ovunque a caso, spesso li trovi a terra senza che nessun commesso si preoccupi di alzarli e sinceramente manco regalata la vorrei una maglia calpestata da chiunque. Come funziona? La roba che ti fa merda la prendi e la butti a terra? No grazie.


Da Abercrombie&Fitch e Hollister è invece tutto molto curato, sarà l'effetto che fanno le luci soffuse che manco ti fanno rendere conto di ciò che stai comprando, però l'atmosfera che si respira mi piace. Per quanto riguarda le linee di abbigliamento sinceramente odio i loghi spesso troppo ingombranti messi su ogni capo e pur ammettendo che la qualità della merce è più alta rispetto a quella di H&M o simili, non ci trovo un giusto rapporto qualità prezzo e quindi spesso rinuncio a comprare.

Ciò di cui davvero non posso far a meno, però, sono i profumi. Non amo molto i profumi, più che altro mi piace avere i miei vestiti profumati, e così ieri per la non modica cifra di 32 euro, ho preso il Jake di Hollister (boccetta da 30ml). Il prezzo è pari a quello che si spenderebbe per un profumo di alte case di moda, ma quasi sempre a me quei profumi non piacciono. Nella mia vita ho avuto 3/4 profumi Dolce&Gabbana e oltre a non far impazzire il mio olfatto, non erano nemmeno persistenti. Li spruzzavi e tre quarti d'ora dopo già non te ne accorgevi più di indossarli.
Ma alla fine della giornata il consiglio poi è sempre lo stesso: LAVATEVI!

mercoledì 11 luglio 2012

Cose da far diventare popolari

Quando ero piccolo avevo tante borracce, la maggior parte erano della Disney e una delle mie preferite era quella di Hercules, era trasparente e aveva il doppio strato dove dentro galleggiavano piccoli personaggi del film e brillantini. Vorrei ritrovarla e andarci in giro, perché la mia missione per quest'oggi e far tornare di moda le borracce, non avrò pace fin quando non vedrò gli scaffali di Zara e H&M pieni di borracce, voglio vedere le i fashion blog di tutto il mondo colmi di outfit con borracce, l'ho persino detto su Viddy che sostanzialmente è un Instagram con mini video al posto delle foto.



Ho appena ascoltato il nuovo singolo di George Michael, spruzza merda da tutti i pori della sua faccia sulla cover. Che delusione.

lunedì 9 luglio 2012

Il gelato più figo

E' ufficiale, il gelato più figo è il ghiacciolo. E' così retrò, economico ed l'unico gelato che non mi fa venire sete dopo averlo mangiato.
 Immaginate poi quanto può essere figo un ghiacciolo azzurro! Non mi chiedete a che gusto era perché non sono riuscito a decifrarlo.

domenica 8 luglio 2012

Insegnatemi a comprare da H&M

Il mio primo incontro con H&M avvenne nel 2007 a Vienna, quando in Italia ancora non era così diffuso e le fashion blogger erano solo una leggenda metropolitana tipo la fine del mondo annunciata dai Maya.

Grazie alle collaborazioni con Nostra Signora di Tutto, Madonna, e con la Regina degli Elfi, Kylie Minogue, io già conoscevo il brand e prima di mettere piede in uno dei loro store me lo immaginavo come un posto incantato dove entravi e per 9 euro e 99 ne uscivi vestito come Justin Timberlake (quando ancora contava qualcosa). Dallo store di Vienna portai a casa un misero e davvero brutto braccialetto con chiusura a calamita che per fortuna è stato disperso e mai più ritrovato.
Stessa storia più o meno per gli H&M di Londra, Milano, Barcellona, Roma, Parigi, Zagabria e ovviamente Napoli.

Sarà il mondo in cui viene disposta la roba, o il troppo poco ordine degli scaffali, oppure ancora i probabili abbinamenti sui manichini, ma la mia faccia schifata quando entro da H&M meriterebbe una pagina fan su Facebook.

I cardigan non mi calzano mai perfettamente e ti va bene se non acquistano l'aspetto di un capo preso dagli abiti per l'orto di mio nonno nel giro di 4 settimane, i jeans mi nascondono il poco culo che mi ritrovo, i pantaloncini sono sempre troppo lunghi e le t-shirt a volte sono tagliate in un modo che sembrano destinate a dagli abitanti di chissà quale pianeta con una forma fisica completamente diversa da quella che ha il corpo umano.

Completamente anticostituzionale, poi, dovrebbe essere il reparto intimo uomo: slip che sembrano fatti di una fibra ricavata dalla carta vetrata e boxer in nylon con stampe improbabili che mi vengono le pene all'uccello al solo lontano pensiero di indossarli per 7 minuti.
L'unica cosa di cui sono davvero innamorato sono i boxer corti in cotone, tanto carucci da usare come pigiama. 

Non è affatto snobismo, ci sono persone che su H&M fondano il loro guardaroba e io le invidio così come Sara Tommasi invidierebbe una carriera qualsiasi, quindi lancio un appello: fate un post, un libretto per le istruzioni, girate un tutorial e insegnatemi a comprare da H&M.





venerdì 6 luglio 2012

#RipAlizée

Dovrei fare un RIP sulla rubrica RIP e invece questa settimana lo dedichiamo alla Francia, pià precisamente alla Corsica e ancora più nello specifico alla mia cantante francese preferita dopo Dalida (si lo so che è nata a Il Cairo), Alizée...

Prodotta da quel mito di Mylène Gautier, Alizée diventa popolare nel mondo grazie alla celeberrima Moi... Lolita, il quale video vede la nostra eroina francese fuggire di casa dopo essere stata stuprata con un panno bagnato dalla giunonica madre contraria allo stile di vita da ''troietta'' della figlia. Tutto ciò accadeva nel 2000 e lo sapete tutti.


Dopo il lampante successo di Moi... Lolita, Alizée torna nell'anonimato più o meno in tutto il globo, fatta eccezione per la Francia, il Messico (dove riesce a pubblicare anche un best of) e alcune cerchie gay. Tuttavia, ad oggi gli pubblicati dalla Stella della Senna sono ben quattro, più uno live e uno in arrivo a breve.

Tutti di poco conto restano i suoi dischi, fatta eccezione per quel quel gioiellino elettro pop che è Une enfant du siècle del 2010: testi poco scontati, arrangiamenti freschi e attuali ancora oggi e una raffinatezza in tutto il progetto che probabilmente Alizée non raggiungerà mai più.

Maritata, ingravidata, sgravidata e quasi trentenne ma con le solite fattezze di una quindicenne e l'altezza di Mariano Apicella, Alizée è pronta a tornare. Il nuovo singolo, À Cause de l'Automne, è uscito la scorsa settimana in anteprima sul suo sito ufficiale e purtroppo si scosta dall'ultimo suo lavoro tanto amato da me, ma da una che usa le emoji per iPhone peggio di Cher che te vuoi aspettà?! 
Vive La France!





domenica 1 luglio 2012

Questo blog sta prendendo una bruttissima piega

Fa caldo. E che si fa quando fa così caldo? I ghiaccioli.
Prendete del succo di frutta che vi piace, della Coca Cola o semplicemente spremete un limone in acqua e zucchero, versate tutto in un bicchiere di vetro e ci infilate dentro un cucchiaino per fare il bastoncino. Ricoprite con la pellicola trasparente in modo da far tenere il cucchiaino il più orizzontale possibile e infilate tutto in freezer il tempo necessario per il congelamento.
Una volta congelato, non è che dovete rompere il bicchiere per estrarre il ghiacciolo, basta mettere il bicchiere in un po' d'acqua calda e tutto si sfilerà facilmente.
Non ho inventato nulla, ma Benedetta Parodi levati!!




mercoledì 27 giugno 2012

Che fine hanno fatto i nomi?

Siete mai stati ad un single party? Io una volta e che il dio del buon gusto mi perdoni.
In parole spicciole, un single party funziona che all'entrata di un locale ti appiccicano un numeretto sulla maglia un po' come si marchiano le vacche o come ai provini di X Factor, e durante la serata puoi scrivere lettere e messaggi al nuemeretto che ti interessa. Ogni tanto dalla console il vocalist di turno decanta i vari numeri a cui sono stati scritti dei messaggi che manco la tombolata del 25 dicembre a casa di mia nonna.

Voi ci siete mai stati? Vi siete divertiti?
Tutta questa atmosfera da bingo di periferia del Kansas è necessaria? Che fine hanno fatto i nostri nomi?

Perché fotografarsi tutti nudi gratuitamente?

I tredicenni non mi crederanno, eppure a volte ci si stanca di internet. Ero stanco dei blog, dei blogger di youtube e dei vari meccanismi che si innescano dai vari social network, così ho smesso di scrivere sul blog, anche perché col caldo il computer mi verrebbe da buttarlo nel water e tirare lo sciacquone, e poi nessuno mi paga.
Tuttavia di post ne ho pensati, e magari li farò.

Parto col fatto che vorrei portare à la page Snapee e che Grinder Instagram si fottesse. Che poi perché fotografarsi tutti nudi gratuitamente??




giovedì 17 maggio 2012

Siate gay

Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia. Non era previsto alcun post ma la notizia che un comune del salernitano abbia bloccato dei manifesti ritraenti un bacio tra due uomini, creato apposta per l'occasione, usando la seguente motivazione: ''il Comune ed il sindaco sarebbero tenuti a tutelare anche i cittadini che potrebbero ritenere il manifesto «provocatorio»'' mi fa alquanto sorridere.

Voglio dire: dopo Lady Gaga e quattro Governi Berlusconi, non credevo che qualcuno potesse ancora sentirsi provocato da un bacio; fa così retrò. O così Kabul. La politica si vanta così tanto di essere europea e facente parte di questa parte di mondo, e poi mi trovo a leggere che il sindaco di un paesino famoso per le mozzarelle di bufala, si sente in dover di proteggere i propri cittadini dalla provocazione di un bacio. Io mi sento provocato da tutto ciò sinceramente, mi sento provocato dal definire Bersani un ''avanguardista'' quando poi è convinto che la parola ''matrimonio'' non debba essere usato per le unioni gay quando poi è una parola inventata proprio per definire il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. E' come se io domani mi alzassi e decidessi che le forchette per tutti i ragazzi under 13 d'Italia non debbano più essere chiamate forchette ma acchiappacibo. Lo so, sono il re delle metafore e degli esempi che fanno merda e non si comprendono.

Sono stanco, non so se in realtà ho espresso a dovere ciò che volevo intendere ma fa nulla. Il concetto è: siate gay se lo siete.



domenica 13 maggio 2012

A letto con

E' possibile trovare l'ispirazione per scrivere un post in un cuscino Ikea?
Ovviamente no, ma oggi ho accompagnato mia madre all'Ikea e ho trovato questo cuscino che mi ha riempito il cuore di gioia, volevo condividerlo con tutti voi.


Accompagnare mia madre all'Ikea è l'esperienza della mia vita che più mi fa sentire vicino a Virginia Woolf. L'allegria. Ma almeno oggi glielo dovevo.
Stasera dormirò con te caro caro gineger Della Francesca, e non aver paura caro Adolf: resterai sempre il mio preferito. Solo io do nomi alle cose?




sabato 5 maggio 2012

Notizia è l'anagramma del mio nome

Non sono mai stato un grande fan di Tiziano Ferro. In realtà ultimamente mi sono accorto che quando uscì il suo primo album (Rosso Relativo) lo consumai, e più o meno mi ricordo ancora un po tutte le canzoni. Sabato 28 aprile sono stato a vederlo all'Adriatic Arena di Pesaro e mi sono divertito. Vabbè che io sono capace di esaltarmi anche per un concerto dell'Orchestra Casadei, però Notizia, che è l'anagramma del suo nome, ci sa fare.
Tiziano appare dall'alto e no come la Maria Vergine, ma come la migliore delle pop star mondiali, ha un palco ben strutturato, ampio e con degli effetti luce ben curati e particolari che non mi sarei mai aspettato da un suo concerto.
Quasi due ore di live che passano piacevolmente. Momento più basso, sicuramente il remix di Xdono con Notizia in costume da rapper by giochi preziosi e microfono ad archetto che gli permette di improvvisare anche una rap dance con tanto di cappuccio. In pratica tutto il peggio del 1999 e degli inizi 2000 insieme su un unico palco.








Lady Gaga in Italia, seconda data

che non verrà mai annunciata.
Cosa c'è di più fastidioso e imbarazzante dell'entusiasmo dei little monsters per la partenza del tour di Lady GaGa? Il fanatismo di alcuni madonnari.
L'apertura del tour l'aspettavo con ''ansia'' anche io (ridimensionate x3 la parola ''ansia''), ero curioso di sapere come sarebbe stato il secondo tour di GaGa. Un'idea precisa ancora non la ho, anche perché ho visto poco e quasi tutto in bassa qualità. Da quello che ho visto non mi pare nulla di nuovo e soprattutto di diverso dal precedente tour mondiale. Ho visto che GaGa apre con un cavallo vero travestito (male) da unicorno, giuro che se gli caga sul palco il giorno delle riprese del dvd io lo compro. Ma il vero senso di questo post non era perdermi in battute anti gaghiane, volevo solo esprimere il mio fastidio nell'ossessiva crociata sbattuta in faccia a tutti che alcuni fan di Madonna fanno ogni volta contro Gaga. Se una cosa ti fa cagare, dici ''mi fa cagare'', non c'è bisogno di papiri audiovisivi con battute da osteria per riceve il consenso di chissà chi. In fin dei conti comunque, fottesega. Peace! <3

Altro argomento su cui mi ha fatto riflettere GaGa è il problema di Ticketone, unico rivenditore italiano ufficiali di biglietti per (credo) tutti i concerti che passano in Italia.
I biglietti di GaGa sono spariti in pochissimi millesimi di secondi, forse non sono mai esistiti. Perché? 

  1. Le vendite sono state aperte 3 giorni prima per i possessori di American Express, problema marginale dato che i possessori di American Express credo siano 13 in tutto nel nostro paese.
  2. L'affiliazione di Ticketone con qualche sito di bagarinaggio legalizzato poiché su molti siti del genere i biglietti di Gaga ci sono, venduti quanto un rene, ma ci sono. E fin quando ci sarà gente disposta a spendere 350 euro per un biglietto che in realtà ne vale 90, ci saranno sempre. L'affiliazione sarà non ufficiale, ma c'è ed è palese.
L'unica soluzione per trovare biglietti in modo legale ai prossimi concerti è sicuramente quello di non vendersi una gamba per acquistare illegalmente un biglietto rialzato del 200%, poiché fin quando ci sarà richiesta tutto ciò accadrà sempre e già Ticketone in se rialza il prezzo del biglietto di tanto dato che tra lo spropositato costo di prevendita di (5,20 €) e 9,00 € di spedizione da Milano (quando poi dall'Inghilterra per ricevere un biglietto con corriere si spendo poco o più di 5 euro, per esperienza personale) il prezzo originario del biglietto già diventa esagerato.
Che poi il giorno dell'uscita dei biglietti a Sold Out annunciato ho notato che quasi nessuno delle persone che conosco è riuscito a prenderli, chi cazzo se lo va a vedere sto live?? 
Tutto ciò non succede solo per GaGa, ma più o meno per tutti i grandi nomi che passano nel nostro paese.

E ora parliamo pure della banalità di questo post a 3 settimane dalla notizia.


mercoledì 18 aprile 2012

#RipBellePerez

Secondo voi da dove viene una che si chiama Maria Isabelle Pérez Cerezo? No, da nessuna telenovelas latina ma dal Belgio.
Lei ce la ricordiamo e l'amiamo col nome di Belle Perez famosa per le sue acconciature che raccolgono tutto il peggio degli anni 90 in una sola pettinatura.

Popolare in Italia per essere la traccia numero 3 del disco1 della compilation Rossa del Festivalbar 2000, Belle Perez non è riuscita nemmeno ad arrivare al secondo singolo, tranne che in Belgio dove si è levata il gel dai capelli e ha iniziato a cantare cose tipo ENAMORADO BUM BUM diventando uno dei pochi casi al mondo di sgualdrina pop nascente che passa dal pop al latino di bassa lega per restare famosa.

Credendosi la Gloria Estefan delle fiandre, Belle riesce a pubblicare sei album d'inediti, tre raccolte e ben quattro dvd. E ci voglio credere, trovatemi voi un'altra belga che canta come Paulina Rubio.

Cara Belle, il fatto che tu ora canti come Laura Pausini in Argentina mi destabilizza un po'. Preferisco ricordarti trai i girasoli e le finestre di cartoncino bristol, #RipBellePerez.

sabato 14 aprile 2012

So Pop!

Con 8 bit si indica che in un'architettura il formato standard di una variabile semplice è di 8 bit di larghezza.
In parole semplici per noi comuni mortali, gli 8 bit sono le musichine del GameBoy e di Pac Man, e non solo; si parla di 8 bit anche in grafica e in altri campi informatici di cui io ignoro completamente l'esistenza, ma cosa accade quando il vintage geek diventa puttan?

Questo:



mercoledì 11 aprile 2012

#RipDonPhilip

Il Real Inspiring Person di questa settimana sarà breve per ovvia scarsità di contenuti ma sopraffino, poiché questa è roba da veri intenditori.

I primi fan di Britney Spears che hanno acquistato la musicassetta di ...Baby One More Time tarocca, è da sempre che si chiedono: ''Chi cazzo è sto Don Philip che canta in I Will Still Love You?''

Non avendo manco una pagina Wikipedia di tre righe, quello che sappiamo è che Don Philip doveva essere l'equivalente maschile di Britney, sfanculato poi dalla casa discografica poiché tutti i soldi per il suo progetto sono stati destinati a Britney dato il mostruoso impatto che la scolaretta sexy aveva avuto sul mondo.

Tutte le canzoni rilasciate successivamente da Don hanno avuto meno successo dei singoli di Virgola il Gattino, con la sola consolazione di avere il nome stampato sulla tracklist di un album storico.
Peccato, stando a questo video Don avrebbe potuto dare tanto al puttanpop prima ancora che Adam Lambert si facesse la prima tintura.
#RipDonPhilip. So gay!

sabato 7 aprile 2012

Ho dimenticato le cuffiette dell'ipod e in qualche modo dovrò pur passare il tempo

Al terzo viaggio in Frecciarossa da quando c'è il wifi, finalmente sono riuscito ad attivarlo. Va che è una merda.
Sono a Roma Termini, semmai riuscirò a pubblicare questo post probabilmente già sarò arrivato destinazione. Viva l'Italia.

Pose naturali ed eleganti

venerdì 6 aprile 2012

America's Cup a Napoli. Che culo.

Il seguente post è scritto da persona poco informata sui fatti forse, ma che sa quello che ha letto, ha visto o gli è stato detto.

Alla notizia che l'America's Cup sarebbe approdata a Napoli il mio cuore gioì, nei limiti di gioia che si può provare quando un argomento non ti interessa poi così tanto. Tuttavia sono dell'idea che quando un evento di portata mondiale arriva nella propria città, ciò non può far altro che piacere.

Rivalutazione di zone della città degradate come il litorale di Bagnoli, nuovi posti di lavoro e potenziamento dei mezzi pubblici. Questi alcuni dei benefici che avrebbe dovuto trarre la città di Napoli dall'America's Cup. A pochi giorni dalla partenza delle gare, cosa ha ottenuto Napoli? Da quel che vedo, ben poco.

Cosa succede se la creazione di nuove ZTL in centro città non è supportata dal potenziamento o al massimo dal buon funzionamento dei mezzi pubblici? Succede che uno studente per andare e venire dall'università ci impiega 4 ore per 10km di tragitto.
Con il cattivo funzionamento della Circumvesuviana e la sua probabile chiusura da giugno in poi, praticamente l'America's Cup è chiusa a tutte le persone che abitano nelle zone periferiche della città o nei paesi che circondano Napoli.
Parlando da assiduo fruitore della Circumvesuviana posso dire che in passato il servizio è sempre risultato più che accettabile, ad oggi invece la situazione è insostenibile, degenerata. 6 i minuti che prima mi dividevano dal centro città, oggi incalcolabili dato che 4 treni su 5 vengono soppressi e molte linee direttamente chiuse (come ad esempio la San Giorgio-Centro Direzionele che poi era quella che usavo di più. Sono più sfigato di Taylor Swift). Un cittadino come può godere di una ZTL quando poi non ha i mezzi a disposizione per usufruirne?
Anche sul fronte metropolitano la situazione non è da meno: la linea 2 è sempre disordinata, in ritardo e maledettamente lenta, così lenta che per fare due fermate non ci impieghi mai meno di 15 minuti. Ogni sera prego sempre il Dio Metro per tutte quelle persone che invece di fare solo due fermate come me, devono arrivare all'ultima fermata.

Che tipo di benefici lavorativi ha portato l'America's Cup a Napoli? Per quanto mi riguarda sono arrivate molte proposte sia dal fronte universitario, sia dal fronte giornalistico e anche da quello radiofonico. Quante opportunità per noi giovani! Peccato che siano tutte non retribuite, e sinceramente starmene sotto al sole a lavorare gratis mentre mi sfreccia di fianco una vela col marchio PRADA inciso sopra a grandezza smisurata, non me pareva il caso.

Magari sono io poco informato, oppure ho una visione distorta e sbagliata della cosa, ma qualcuno sa davvero dirmi quali sono i benefici che l'America's Cup ha portato a Napoli?

Si lo so, la noia.




martedì 3 aprile 2012

#RipJentina

Jentina sobria.
Una botta e via. Questo sarebbe il titolo semmai un giorno uscisse la biografia di Jentina.

Nata da madre rumena, Jentina vive in una roulotte con 13 fratelli nella peggiore periferia del Surrey inglese fino alle età di 16 quando decide di scappare a Miami per lavorare illegalmente come bocchinara e grazie al suo fisico da spogliarellista di The O.C e il suo talento riesce a tornare a Londra vestita Gucci e ruminando chewing gum per incidere il suo primo album.

Fa subito breccia nel mio cuore grazie ad un paio di stivali in eco-pelle alti fino al ginocchio col marchio Dior ben in vista, indossati per una performance a Trl Italia quando ancora Mtv contava qualcosa. Cantava spudoratamente in playback Bad Ass Strippa ri-arrangiata con un clacson da tir che c'ho messo ben mezza performance per capire che non era un camion che passava dietro il palco per caso. La finezza.

Il disco, uscito nel 2005, è una cosa così rozza e coatta che Er Piotta si inchinerebbe, ma è anche un disco rabbioso. Rabbioso con tanto di lipstick, e per questo lo amavo. E' musica coatta, rabbiosa, puttana e con il lucidalabbra, requisiti sufficienti per poter diventare mio album da incazzatura preferito. Provate a dedicare Baby a qualcuno e vedrete come ci si sente.
La cosa che mi affascinava di Jentina era il suo credersi una rapper che non rappava ma che se glielo facevi notare ci metteva 3 secondi a spaccarti il culo.

Ma prima o poi tutti, a parte Lindsay Lohan, ci redimiamo soprattuto se col tuo disco vendi solo 7 copie e per giunta solo in Italia e sei costretta, quindi, a farti un'intera estate in tour per le Marche col Festivalbar per pagarti le spese del disco prima che la casa discografica ti faccia causa, così Jentina s'è fatta redimere e ingravidare da un magnate dei Prodigy e finalmente fa quello che ha sempre sognato di fare nella vita: la mantenuta.

L'ultimo avvistamento di Jentina risale al 2008 in uno spot pubblicitario di reggiseni come la peggior delle Michelle Hunziker; mentre, secondo Wikipedia, il suo secondo album è in lavorazione. Più o meno dal 2006. Fate voi.
#RipJentina, t'ho voluta bene.

domenica 1 aprile 2012

Il sushi a rollo

Ogni tanto mangio giapponese, ma non mi era mai capitato di andare in un ristorante con il rollo e il pesce crudo che cammina sopra: l'ANSIA. Per una sera intera non ho mai capito che prendere, il mio innato talento nel non riuscire a distinguere i dolci dai salati nonostante i piattini colorati è strabiliante e poi io c'ho la stessa grazia di Valeria Marini quindi ogni volta che cercavo di prendere un piattino, me ne cadevano altri cinque. Quando son riuscito a prendere qualcosa, 3 volte su 4 non era mai quello che volevo mangiare. Se non ci fosse stato G. sarei rimasto digiuno.
Un consiglio spassionato, nella mia smisurata banalità: scegliete bene il posto a sedere quando andate in ristoranti col rollo, rischiate di veder passare davanti a voi solo mandarini per più di 15 minuti.







sabato 31 marzo 2012

#RipStacieOrrico

I viaggi sono utili per fare tante cose, tipo ascoltare nuovi album o riascoltare album della quale pubblicazione non se ne ricorda manco l'artista del disco.

Mentre per questa primavera io mi sono posto l'obiettivo di far ritornare in auge il giubbotto attaccato in vita, G. ha deciso di di far ritornare di moda Stacie Orrico.
I veri fan della cultura puttanpop non avranno di certo dimenticato il video di Stuck con tanto di scritta sullo specchio fatta col rossetto rosso del Cioè che fa tanto anni '90. E la causa dell'insuccesso di Stacie Orrico è proprio questo: fa troppo anni '90 nonostante il suo primo album pop sia uscito solo nel 2003. 

Stacie è la regina indiscussa del cristian pop, il suo primo album, Genuine, interamente dedicato a Dio, ha venduto 13.000 copie nella prima settimana, stabilendo il record dell'album di debutto di musica cristiana più venduto nella settimana d'uscita. Messa sotto contratto da una major come la Virgin, Stacie non rinnega se stessa e si presenta al grande pubblico vergine e timorata di Dio mentre Britney si preparava a slinguazzare con Madonna, Christina aveva sdoganato i pantaloni col buco sulla figa e il pop diventava puttan. In tutta la sua impopolarità, Stacie non perde la fede (e manco la faccia da culo a sto punto): tre album e un lavoro da cameriera dopo, nel 2007 Stacie pubblica anche un Best Of, di cosa non si sa dato che manco sua nonna lo ha comprato. 

Fosse uscita nel '97 forse avremmo ancora potuto godere del suo neo un po' troppo sopra la guancia, ma Stacie ha sbagliato era, o forse religione, e certi errori il puttanpop non li perdona.
In ogni caso: #RipStacieOrrico

Necessaire di viaggio




Dove arriva il Po?

La scorsa settimana ho ho girato tutti e sette i Lidi di Comacchio su uno scooter, il Parco del Delta del Po è davvero affascinante. Quanto mi sento Licia Colò! <3