mercoledì 18 aprile 2012

#RipBellePerez

Secondo voi da dove viene una che si chiama Maria Isabelle Pérez Cerezo? No, da nessuna telenovelas latina ma dal Belgio.
Lei ce la ricordiamo e l'amiamo col nome di Belle Perez famosa per le sue acconciature che raccolgono tutto il peggio degli anni 90 in una sola pettinatura.

Popolare in Italia per essere la traccia numero 3 del disco1 della compilation Rossa del Festivalbar 2000, Belle Perez non è riuscita nemmeno ad arrivare al secondo singolo, tranne che in Belgio dove si è levata il gel dai capelli e ha iniziato a cantare cose tipo ENAMORADO BUM BUM diventando uno dei pochi casi al mondo di sgualdrina pop nascente che passa dal pop al latino di bassa lega per restare famosa.

Credendosi la Gloria Estefan delle fiandre, Belle riesce a pubblicare sei album d'inediti, tre raccolte e ben quattro dvd. E ci voglio credere, trovatemi voi un'altra belga che canta come Paulina Rubio.

Cara Belle, il fatto che tu ora canti come Laura Pausini in Argentina mi destabilizza un po'. Preferisco ricordarti trai i girasoli e le finestre di cartoncino bristol, #RipBellePerez.

sabato 14 aprile 2012

So Pop!

Con 8 bit si indica che in un'architettura il formato standard di una variabile semplice è di 8 bit di larghezza.
In parole semplici per noi comuni mortali, gli 8 bit sono le musichine del GameBoy e di Pac Man, e non solo; si parla di 8 bit anche in grafica e in altri campi informatici di cui io ignoro completamente l'esistenza, ma cosa accade quando il vintage geek diventa puttan?

Questo:



mercoledì 11 aprile 2012

#RipDonPhilip

Il Real Inspiring Person di questa settimana sarà breve per ovvia scarsità di contenuti ma sopraffino, poiché questa è roba da veri intenditori.

I primi fan di Britney Spears che hanno acquistato la musicassetta di ...Baby One More Time tarocca, è da sempre che si chiedono: ''Chi cazzo è sto Don Philip che canta in I Will Still Love You?''

Non avendo manco una pagina Wikipedia di tre righe, quello che sappiamo è che Don Philip doveva essere l'equivalente maschile di Britney, sfanculato poi dalla casa discografica poiché tutti i soldi per il suo progetto sono stati destinati a Britney dato il mostruoso impatto che la scolaretta sexy aveva avuto sul mondo.

Tutte le canzoni rilasciate successivamente da Don hanno avuto meno successo dei singoli di Virgola il Gattino, con la sola consolazione di avere il nome stampato sulla tracklist di un album storico.
Peccato, stando a questo video Don avrebbe potuto dare tanto al puttanpop prima ancora che Adam Lambert si facesse la prima tintura.
#RipDonPhilip. So gay!

sabato 7 aprile 2012

Ho dimenticato le cuffiette dell'ipod e in qualche modo dovrò pur passare il tempo

Al terzo viaggio in Frecciarossa da quando c'è il wifi, finalmente sono riuscito ad attivarlo. Va che è una merda.
Sono a Roma Termini, semmai riuscirò a pubblicare questo post probabilmente già sarò arrivato destinazione. Viva l'Italia.

Pose naturali ed eleganti

venerdì 6 aprile 2012

America's Cup a Napoli. Che culo.

Il seguente post è scritto da persona poco informata sui fatti forse, ma che sa quello che ha letto, ha visto o gli è stato detto.

Alla notizia che l'America's Cup sarebbe approdata a Napoli il mio cuore gioì, nei limiti di gioia che si può provare quando un argomento non ti interessa poi così tanto. Tuttavia sono dell'idea che quando un evento di portata mondiale arriva nella propria città, ciò non può far altro che piacere.

Rivalutazione di zone della città degradate come il litorale di Bagnoli, nuovi posti di lavoro e potenziamento dei mezzi pubblici. Questi alcuni dei benefici che avrebbe dovuto trarre la città di Napoli dall'America's Cup. A pochi giorni dalla partenza delle gare, cosa ha ottenuto Napoli? Da quel che vedo, ben poco.

Cosa succede se la creazione di nuove ZTL in centro città non è supportata dal potenziamento o al massimo dal buon funzionamento dei mezzi pubblici? Succede che uno studente per andare e venire dall'università ci impiega 4 ore per 10km di tragitto.
Con il cattivo funzionamento della Circumvesuviana e la sua probabile chiusura da giugno in poi, praticamente l'America's Cup è chiusa a tutte le persone che abitano nelle zone periferiche della città o nei paesi che circondano Napoli.
Parlando da assiduo fruitore della Circumvesuviana posso dire che in passato il servizio è sempre risultato più che accettabile, ad oggi invece la situazione è insostenibile, degenerata. 6 i minuti che prima mi dividevano dal centro città, oggi incalcolabili dato che 4 treni su 5 vengono soppressi e molte linee direttamente chiuse (come ad esempio la San Giorgio-Centro Direzionele che poi era quella che usavo di più. Sono più sfigato di Taylor Swift). Un cittadino come può godere di una ZTL quando poi non ha i mezzi a disposizione per usufruirne?
Anche sul fronte metropolitano la situazione non è da meno: la linea 2 è sempre disordinata, in ritardo e maledettamente lenta, così lenta che per fare due fermate non ci impieghi mai meno di 15 minuti. Ogni sera prego sempre il Dio Metro per tutte quelle persone che invece di fare solo due fermate come me, devono arrivare all'ultima fermata.

Che tipo di benefici lavorativi ha portato l'America's Cup a Napoli? Per quanto mi riguarda sono arrivate molte proposte sia dal fronte universitario, sia dal fronte giornalistico e anche da quello radiofonico. Quante opportunità per noi giovani! Peccato che siano tutte non retribuite, e sinceramente starmene sotto al sole a lavorare gratis mentre mi sfreccia di fianco una vela col marchio PRADA inciso sopra a grandezza smisurata, non me pareva il caso.

Magari sono io poco informato, oppure ho una visione distorta e sbagliata della cosa, ma qualcuno sa davvero dirmi quali sono i benefici che l'America's Cup ha portato a Napoli?

Si lo so, la noia.




martedì 3 aprile 2012

#RipJentina

Jentina sobria.
Una botta e via. Questo sarebbe il titolo semmai un giorno uscisse la biografia di Jentina.

Nata da madre rumena, Jentina vive in una roulotte con 13 fratelli nella peggiore periferia del Surrey inglese fino alle età di 16 quando decide di scappare a Miami per lavorare illegalmente come bocchinara e grazie al suo fisico da spogliarellista di The O.C e il suo talento riesce a tornare a Londra vestita Gucci e ruminando chewing gum per incidere il suo primo album.

Fa subito breccia nel mio cuore grazie ad un paio di stivali in eco-pelle alti fino al ginocchio col marchio Dior ben in vista, indossati per una performance a Trl Italia quando ancora Mtv contava qualcosa. Cantava spudoratamente in playback Bad Ass Strippa ri-arrangiata con un clacson da tir che c'ho messo ben mezza performance per capire che non era un camion che passava dietro il palco per caso. La finezza.

Il disco, uscito nel 2005, è una cosa così rozza e coatta che Er Piotta si inchinerebbe, ma è anche un disco rabbioso. Rabbioso con tanto di lipstick, e per questo lo amavo. E' musica coatta, rabbiosa, puttana e con il lucidalabbra, requisiti sufficienti per poter diventare mio album da incazzatura preferito. Provate a dedicare Baby a qualcuno e vedrete come ci si sente.
La cosa che mi affascinava di Jentina era il suo credersi una rapper che non rappava ma che se glielo facevi notare ci metteva 3 secondi a spaccarti il culo.

Ma prima o poi tutti, a parte Lindsay Lohan, ci redimiamo soprattuto se col tuo disco vendi solo 7 copie e per giunta solo in Italia e sei costretta, quindi, a farti un'intera estate in tour per le Marche col Festivalbar per pagarti le spese del disco prima che la casa discografica ti faccia causa, così Jentina s'è fatta redimere e ingravidare da un magnate dei Prodigy e finalmente fa quello che ha sempre sognato di fare nella vita: la mantenuta.

L'ultimo avvistamento di Jentina risale al 2008 in uno spot pubblicitario di reggiseni come la peggior delle Michelle Hunziker; mentre, secondo Wikipedia, il suo secondo album è in lavorazione. Più o meno dal 2006. Fate voi.
#RipJentina, t'ho voluta bene.

domenica 1 aprile 2012

Il sushi a rollo

Ogni tanto mangio giapponese, ma non mi era mai capitato di andare in un ristorante con il rollo e il pesce crudo che cammina sopra: l'ANSIA. Per una sera intera non ho mai capito che prendere, il mio innato talento nel non riuscire a distinguere i dolci dai salati nonostante i piattini colorati è strabiliante e poi io c'ho la stessa grazia di Valeria Marini quindi ogni volta che cercavo di prendere un piattino, me ne cadevano altri cinque. Quando son riuscito a prendere qualcosa, 3 volte su 4 non era mai quello che volevo mangiare. Se non ci fosse stato G. sarei rimasto digiuno.
Un consiglio spassionato, nella mia smisurata banalità: scegliete bene il posto a sedere quando andate in ristoranti col rollo, rischiate di veder passare davanti a voi solo mandarini per più di 15 minuti.