giovedì 20 gennaio 2011

Quando un raviolo mostra davvero chi sei

Stamattina ho partecipato al convegno dell'Officina di Letteratura Elettronica presso il Palazzo delle Arti di Napoli. Non ho intenzione di parlarvi di come è possibile definirsi artisti digitali giocando con paint o della seconda vita in Social Life di una splendida settantatreenne (magri questi interessante visione della vecchiaia sul web la affrontiamo in un secondo post), ciò che mi è rimasto impresso è stato il brunch . Ok che sono la prima persona a scegliere i convegni e le conferenze stampa prima per il buffet e poi per l'argomento, però dannazione appena c'è un tavolo strapieno di cibo pare che tutti si dimentichino i propri ruoli e atteggiamenti da imperatore delle Cine tenuti durante tutto il dibattito. Così rischi di vedere professori della Sorbona pronti a darti una gomitata nell'occhio pur di accaparrarsi l'ultima oliva, giornaliste di Vogue vestite Gucci che ti passano avanti schiacciandoti i piedi con il loro tacco 12 mentre si sporcano la camicetta bianca con un raviolo al sugo, e morenti vecchiette novantenni, ricoperte d'oro più di un Buddha, che improvvisamente acquisiscono l'agilità di Fiona May per rubarti la fetta di mozzarella dalla forchetta. Forse è il mangiare che mostra davvero chi è una persona. Che il cibo sia l'unica cosa che ci mette davvero tutti sullo stesso (basso?) livello??
Meno male che c'era il vino va... 
Oggi ho anche scoperto che grazie al drastico aumento delle mie tasse universitarie, dovrò darmi alla prostituzione il prima possibile. Magari mi eleggono anche presidente del consiglio.


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